• Gio. Nov 21st, 2024
filippo biagioli giardino tribale serravalle pistoiese tulipano

Buonasera / Buongiorno a Tutti,
un altro pensiero da chiarire in questo mio racconto dell’Arte Rituale è inerente al rapporto tra Uomo e tecnologia. Nella foto didascalica dell’articolo, ho pubblicato un tulipano sbocciato nel mio giardino tribale. Credo sia un’immagine molto indicata per questo racconto…

Vi avverto sibito che nel mio più classico stile di scrittura, si salta apparentemente da un argomento all’altro, ma c’è un filo logico che unisce il tutto. La storia ci insegna che da quando l’Uomo è “nato” sulla Terra, esso si è sempre evoluto per adattarsi all’ambiente ospitante. Nel corso dei secoli abbiamo visto come anche gli animali, le piante e tutti gli altri esseri viventi nell’arco del tempo, mutavano in base a specifiche esigenze. Nel contemporaneo, viene da pensare se anche tutt’ora (tuttora), è così. Secondo gli ultimi dati relativi all’uso di internet, ci sono ampie fette di popolazione mondiale che trascorre sul web dalle 4 alle 6 ore al giorno. Molto spesso sui social, ma anche sui motori di ricerca. Sembra anche, che l’idea della innovativa domotica casalinga e dell’assistente digitale stia prendendo piede, così come lo studio approfondito di auto che non devono essere guidate, ma che sono automatiche. La strada intrapresa dall’Uomo, per gran parte, sembra essere indirizzata verso una sorta di “pigrizia” digitale (sviluppando e sfruttando sempre più le tecnologie che fanno ciò che dovresti fare te), di assenza di empatia (esplosioni sempre più frequenti di rabbia, bullismo, derisione sul web e nella vita reale) e di apparentemente “rilassamento”. Ma in questo ultimo caso, a me non sembra così, poichè vedo sempre più persone attaccate agli strumenti elettronici, in maniera morbosa. E questo genera tensione. Diciamoci la verità, alla fine ognuno è giusto che faccia ciò che vuole (se non va a ledere la libertà altrui), quindi non discuto sulle scelte. Rifletto invece su ciò che oggi sembra la strada evolutiva dell’Uomo. Fino a pochi anni fa, il sistema evolutivo era circoscritto al fisico, alla mente, ma comunque sempre a fattori riferibili a noi stessi. Oggi noi sembriamo dipendenti e schiavi di strumenti tecnologici esterni, i quali, a loro volta dettano i tempi evolutivi. Certo, non in un arco temporale breve, ma vedendo le premesse, sembra che siamo destinati a essere sempre più sedentari e più simili a “automi” privi di sentimento. Ora però mi chiedo, se questa sarà una strada giusta che la natura umana ci farà seguire, o è un pericoloso deragliamento.

Io penso, che la strada che ci riserba il destino, non si può fermare. Ma allo stesso tempo, ognuno può scegliere come meglio agire per se stesso. Io personalmente con la sospensione degli account facebook e instagram ho anche limitato molto l’uso del web (ieri a dire il vero, ho sospeso anche il canale youtube e oggi ho mandato un tweet di annuncio di “piccola pausa” su Twitter). Adesso sono rimaste attive solo il blog e le messaggerie. L’uso ridotto di internet è nato spontaneo, probabilmente da una somma di fattori. Vero, come qualcuno ha scritto, che la “storia la scrivono i vincitori” e il web non sembra allontanarsi molto da ciò. Ormai gli algoritmi che ti studiano per poterti dare spot pubblicitari mirati, le fake news che servono per veicolare flussi di traffico verso siti che lucrano sulle visite; ancora fake news per uso politico strumentale, link a pagamento nei risultati di ricerca che ti inficiano l’effettiva efficenza nel cercare quel che cerchi, l’uso estremo dei tag per qualsiasi cosa in modo che tu cerchi “qualcosa” e ti vien fuori “qualcos’altro“, hanno reso il web un caos. Personalmente, per tutti questi motivi, non mi fido più di niente su internet, perchè non riesco più a capire cosa è vero e cosa no. Inoltre sento la rete molto in contrasto con il mio “essere Uomo“. Io mi sento una persona felice, ho lottato molto nella vita per sconfiggere l’ansia e la depressione. Oggi riesco ad essere soddisfatto solo guardando un fiore nascere, un fagiano correre sul fiume, addirittura non mi incazzo più su tante cose, che prima mi mandavano i nervi a fior di pelle. A chi mi conosce, voglio dire che addirittura son tornato a mangiare fuori casa. Ho fatto un 2 anni e mezzo di un percorso profondo (poi ne parleremo in un altro articolo) che mi ha fatto rinascere e che mi ha fatto capire come l’Uomo sia una parte di questo grande universo. Nella sua specifica dimensione, esso ha bisogno di essere attivo fisicamente e mentalmente. Fermarsi ad essere troppo schiavo di facilitazioni tecnologiche e morali, lo può portare alla rovina. Per questo forse, una volta finito il mio percorso, ho un po’ preso le distanze dal web e sono tornato con i piedi ben saldi a terra a godermi la vita di tutti i giorni, dal passero che cinguetta e anche a coloro che arrivano e parcheggiano l’auto occupando tre posti. Io non sono che un puntino nel mondo, ma la mia evoluzione come Uomo voglio che vada verso lo scambio di sensazioni, emozioni e continui ad andare verso la Felicità.

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A presto

Filippo

1 commento su “Il rapporto Uomo tecnologia”

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