Il 30 Aprile 2024, il Corriere della Sera, scrive:
“La trovano. La caricano in auto. Sono gli agenti della Squadra 12. Dietro, con lei, ci sono le guardie Arash Kalhor, Sadegh Monjazy e Behrooz Sadeghy. Davanti, il caposquadra Morteza Jalil. Centri di detenzione e questure respingono la richiesta di prenderla in carico: non ci sono più posti. In quei giorni le celle sono piene, affollate dalle centinaia di ragazze e ragazzi che protestano contro la dittatura – in pochi mesi ne uccidono 551 di loro.
Nel report della Bbc si legge che una guardia, Sadeghy, racconta che nella camionetta Nika urla, si dimena: «Arash Kalhor le ha imbavagliato la bocca con i calzini ma lei ha iniziato a dibattersi. Poi Monjazy le si è seduto sopra. Non so cosa sia successo, ma dopo pochi minuti ha iniziato a imprecare. Non vedevo niente, sentivo solo combattimenti e colpi».
Kalhor spiega di di aver acceso la torcia del telefono e di aver visto Monjazy «infilarle la mano nei pantaloni». Poi perdono il controllo. «Non so chi lo stesse facendo, ma potevo sentire il manganello che colpiva l’accusata. Ho iniziato a dare calci e pugni ma in realtà non sapevo se stavo colpendo i nostri ragazzi o Nika».
Monjazy nega le affermazioni di Kalhor. Dice di non averle messo la mano nei pantaloni, ma ammette di essersi «eccitato» mentre era seduto su di lei e di averle toccato il sedere.
Uccisa dalle bastonate e dalle botte degli agenti
Con le mani legate dietro la schiena, Nika graffia, si dimena, si difende fino all’ultimo. Il caposquadra ordina all’autista di accostare. Apre la porta posteriore e vede che Nika è morta, che è stata uccisa dalle bastonate, dai calci e dai pugni di tre uomini, i suoi agenti. Le pulisce il sangue dalla testa «che non era in buone condizioni». A quel punto, abbandonano il corpo martoriato sul ciglio della strada e danno inizio alla farsa.”
Questa è Nika Shakarami. Molestata, uccisa dalle guardie del regime iraniano.
E ci sono i nomi delle bestie delle guardie della polizia morale che l’hanno molestata e uccisa:
Arash Kalhor, Sadegh Monjazy e Behrooz Sadeghy, Morteza Jalil.
Non farò un articolo su questo fatto. Faccio una pagina e la lascerò in prima pagina del mio blog, perchè il sacrificio di Nika contro la dittatura iraniana non sia dimenticato. Perchè il sacrificio contro ogni dittatura è un atto di coraggio e di amore verso l’umanità…
Nika 🖤