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Buonasera / Buongiorno a Tutti,
come state? Spero ampiamente meglio di me. Faccio fatica a vivere e le giornate non mi passano mai. Comunque, a parte depressione causata da un mondo di merda che andrebbe raso al suolo e non avendo purtroppo il coraggio di suicidarsi, bisogna andare avanti. Il libro “Arte sul Fiume, In ottempera Degnis, in Ottempera Matris” è finito di scrivere, adesso ho passato le bozze alla correttrice. Se rimaniamo su questi ritmi, fra settembre / novembre 2017 dovrei riuscire a farlo uscire. Oggi però siamo qui a parlare di una mostra personale dal 1 al 30 giugno presso l’ Agriturismo “ Tre colline in Langa “ in Regione Pantalini 157 a Bubbio ( Asti ) . Inaugurazione e agriapericena a partire dalle 19 del 1 giugno. Il tutto è a cura del Museo di Arti Primarie e di Tribaleglobale, che presenta l’esposizione così:
Filippo Biagioli non è artisticamente analfabeta, nonostante ciò che dichiara: ha visto e studiato l’arte , subisce il fascino del suo tempo, che è il tempo ad esempio di Basquiat, e lo dichiara . Dell’arte moderna conosce i meccanismi, ha seguito per un certo periodo il percorso comune a chi vuole vivere facendo arte: gallerie, mercanti, mostre.
Probabilmente il freschissimo disincanto toscano che lo caratterizza – e la sua straordinaria curiosità insieme colta e ingenua- gli hanno consentito di capire rapidamente che non era storia per lui, e a quel punto ha fatto una scelta, semplice e sovversiva, usando con naturalezza gli strumenti che ogni suo coetaneo ben conosce: prima ha aperto un negozio virtuale su Ebay, grande suk tribale e gobale, e si è misurato con il mondo.
Già questo gesto sovverte, perchè spazza via il carrozzone ipocrita e abitualmente mediocre delle gallerie, dei mercanti, dei critici, ripulisce da ogni incrostazione il rapporto tra chi fà arte e chi ne gode. Filippo ha fatto di più : ha dato al suo lavoro un valore iniziale certo e concreto, proponendolo nelle aste on line con basi di partenza reali pari al costo di un paio di pizza. Pensate alle implicazioni in un modo dove Cattelan costa come cinque Tintoretto, dove raramente ciò che si paga per un’opera d’arte coincide con ciò che si realizza dovendo venderla. Quello di Filippo è un gesto di grande presunzione e di grande coraggio, perchè quotidianamente sottopone il suo lavoro al giudizio concreto della realtà: in cambio ne ottiene però un rapporto autentico, tutto costruito sul convinto piacere del godimento quotidiano di un’opera d’arte che entra nel complesso mondo di simboli e di luoghi dell’anima che sono le case autenticamente abitate: arte per ciascuno, e non per tutti. Una scelta che negli anni ha pagato: oggi Biagioli espone e vende stabilmente ( e a prezzi sempre ragionevoli…) in Musei e Case d’Asta internazionali .
Inoltre Filippo, più o meno consapevolmente , ripropone un ruolo dell’artista/artigiano antico e insieme modernissimo, simile a quello dei pittori anteriori al ‘500, libero da una personalizzazione esasperata che attribuisce più valore al personaggio/artista che alla sua opera. Un’arte per il terzo millennio, così bisognoso di liberarsi dalla dittatura della mediocrità e dell’ipocrisia.
Da questi presupposti nasce l’uso di materiali inusuali per il lavoro dell’artista: Stoffe, plastiche ricucite con elementi tessili o con un semplice segno, polaroid sovradipinte o incise…Parte di queste opere storiche, provenienti dalla Collezione Tribaleglobale del MAP, il Museo Nomade di Arti Primarie , sono visibili dal 1 al 30 giugno presso l’ Agriturismo “ Tre colline in Langa “ in Regione Pantalini 157 a Bubbio ( Asti ) . Inaugurazione e agriapericena a partire dalle 19 del 1 giugno.
Credo di essere la persona che presentò l’Arte Tribale a Filippo Biagioli. E fu subito passione.
La potenza sovversiva di quei linguaggi dell’arte entrò diritta del cuore e nella testa del giovane artista toscano, che la ri/conobbe come sua.
Da quel rapporto sono nate esperienze di grande interesse artistico e culturale: Filippo ha saputo vedere quel grande alfabeto di Archetipi che è l’arte Primaria e tradurlo nel mondo di oggi con efficacia ed eleganza, al punto di definirsi oggi giustamente Artista Tribale Europeo.
La “traduzione” è avvenuta a trecento sessanta grandi: non solo nel segno, nel colore, nelle forme simboliche ma anche nei materiali, e non era facile…il rischio di banalizzare è sempre dietro l’angolo, ma Biagioli è riuscito ad “ uscire dalla sabbia della maniera” e raccontare la favola della materia.
Ad esempio il suo incontro con le Tapa africane e Oceaniche e le Bandiere Asafo si è materializzato nella realizzazione di stoffe e plastiche, con una serie di opere realizzate nel 2009 ed oggi presenti nella collezione Tribaleglobale.
Quando parliamo di tessili usiamo da anni la definizione “ pelle dell’anima”, ad indicare che se un tessuto è segno di identità e appartenenza, , sia esso abito, insegna o oggetto d’uso è una seconda pelle, appunto la pelle dell’anima. Credo ancora che questa sia la definizione più appropriata per introdurre alla interazione conquisto tipo di opere tuttora realizzate da Filippo Biagioli.
Giuliano Arnaldi, Direttore di Fondazione Tribaleglobale
I think I’m the person who introduced Tribal Art to Filippo Biagioli. And he was passionate.
The subversive power of those languages of art came straight from the heart and head of the young Tuscan artist, who recognized it as his own.
From that relationship, experiences of great artistic and cultural interest have arisen: Filippo has been able to see that great alphabet of Archetipi, which is Primary art and translate it into the world of today with efficiency and elegance, to the point of defining right now the European Tribal Artist.
The “translation” took place in three hundred and sixty great: not only in sign, in color, in symbolic forms but also in materials, and it was not easy … the risk of banalizing is always around the corner, but Biagioli has managed to “go out From the sand of the way “and to tell the story of matter.
For example, his meeting with the African and Oceanic Tapes and the Asafo Flags materialized in the realization of textiles and plastics, with a series of works made in 2009 and present in the Tribaleglobale collection.
When we talk about textiles we have used the definition of “skin of the soul” for years to indicate that if a textile is a sign of identity and belonging, whether it is a habit, a teaching or object of use is a second skin, soul. I still believe that this is the most appropriate definition for introducing the interaction with this type of work still carried out by Filippo Biagioli.
In attese di novità, torno a lavorare. Qualora voleste contattarmi, per qualsiasi motivo, potete usare la mail o le messaggerie con il numero che trovate a inizio blog.
questo, per adesso, è tutto.
A presto
filippo
l’analphabeta
Nroomから度々展示に参加しているイタリア人作家Filippo Biagioliが、新作漫画を届けてくれました。日本語版のタイトルは「退屈」です。
日々の生活に何かが足りないと感じる時、何だか新しい事をしてみたい時、ちょっとだけ背中を押してくれる・・かも(たぶん?)
詳しくは以下をどうぞ。読んでみたい方はご一報ください。通常のFilippo作品も掲載中です。
http://nroom-artspace.com/Filippo.html