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Vi spiego l’attacco di panico in versione “storia triste”

Diadmin

Lug 16, 2024

Molto spesso chi soffre di panico, depressione, somatizzazione e tanto altro, si sente dire… che sono tutte cazzate. E te lo dice in faccia gente che non ne ha mai sofferto, perchè se ne avesse sofferto non si comporterebbe come una merda.

Dunque: oggi, i ragazzi che seguo nel corso di arteterapia, hanno fatto, insieme agli operatori una gita all’Acquerino. Zona verde montana, è rifugio di molti della nostra zona per difendersi dalla calura estiva. Le operatrici sono due. Una mi ha invitato a partecipare. Io avrei voluto andare, ma il corpo diceva di non andare, perchè fin da subito mi ha fatto sentire una sorta di tremarella a fior di pelle. L’altra non mi ha detto niente. Quindi sommando un mezzo invito con la paura di sentirmi male a causa della paura delle curve, non sono andato. Stamani mi son svegliato come sempre intorno alle 5 e mi son messo a lavorare. Il pensiero è andato per tutto il giorno a loro. Sarei voluto essere li anch’io. Durante una pausa, per stemperare forse il fatto che son sempre solo come un cane e che son io che cerco sempre tutti e nessuno cerca me; ho guardato le foto della Riserva Naturale dell’Acquerino. In meno di un secondo ho sentito arrivare l’attacco di panico dovuto all’aver somatizzato quello a cui mentalmente pensavo: la strada per arrivarci. Così tremori, gola chiusa, stomaco contratto son diventati realmente presenti. Son stato male come se ci fossi andato davvero. Quando hai queste cose poi la mente si appiglia a tutto ciò che potrebbe risollevarla. Speri che ti arrivi anche un semplice messaggio dai partecipanti, che ti fa sapere che li manchi, o qualcosa di simile. Ma tantissime persone non sono come te, che non stai bene con te stesso e quindi cerchi gli altri e poi sei impaurito. E quel messaggio non arriva. Alla fine non sono andato, sono stato ancora una volta solo tutto il giorno, zero messaggi ricevuti e son qui oltretutto a rimuginare su l’occasione persa.